Qualche ragguaglio sull’autore del Blog

LETTERATO DRAMMATURGO SAGGISTA

AUTORE E REGISTA DI PROGRAMMI CULTURALI RAI/RSI

Nasce a Catanzaro nel 1951. Si trasferisce a Roma nel 1970.

Iscrizione al Corso di Laurea in Lettere e Filosofia, Università “La Sapienza”. Frequenta le lezioni di Alberto Asor Rosa (Letteratura italiana) e di Emilio Garroni (Estetica)

Nel ’72 il primo contratto RAI: l’adattamento cinematografico di un soggetto originale intitolato Iago.

Tra il ’74 e il ’78 compone, in coproduzione con la Televisione Svizzera Italiana, alcuni “Ritratti” filmati, tra cui: MARCO FERRERI, CARMELO BENE, LUCA RONCONI, ROBERTO BENIGNI, LUIGI PROIETTI.

Nel ’79 inizia un vasto ciclo di TRASMISSIONI RADIOFONICHE su temi monografici, realizzati per la Rai e per la Radio della Svizzera Italiana.
Ecco i titoli più significativi:

IL SOGNO DEL GRANDE PECCATORE (Fedor Dostojevskij)
LA LINGUA DELL’ORGOGLIO (Elias Canetti)
LA SOLITUDINE DEL MAESTRO INCANTATORE (Hermann Hesse)
Stefan Zweig TRA SOGNO E NOSTALGIA
LO STILE MERLETTO DI Louis Ferdinand Céline
UNO SCORCIO DI MURO GIALLO (Marcel Proust)
QUANDO VERRA’ DUNQUE IL VERO UOMO? (Ivan Turgenev)
IL DIO DELL’UOMO VIVENTE (Anton Cechov)
LA DIFFICOLTA’ DI ESSERE Cocteau
UN POETA CHE VOLEVA DIVENTARE RE (Stefan George)
LA RAGIONE, LA VIRTU’, LA FATALITA’ (Denis Diderot)
QUI L’ALTROVE. IL MONDO IMMAGINARIO DI Henri Michaux

Nei primi anni ’80 scopre due importanti autori della letteratura polacca: Witold Gombrowicz e Bruno Schulz. Al primo dedica un pamphlet: Introduzione al metodo W.G.

Tra l’87 e il ’92 scrive e realizza per la RAI la Tetralogia Radiofonica Sguardi sull’Altrove, così configurata:
NEL SEPOLCRO DI GOGOL
L’OMBRA DI NIETZSCHE A TORINO
I DESERTI DELL’AMORE. UN VIAGGIO NEI LUOGHI DI ARTHUR RIMBAUD
UNA NOTTE CON GIORDANO BRUNO

Tra il 1989 e il 1990, collabora a MERCURIO, supplemento culturale del quotidiano LA REPUBBLICA. Elenco di alcuni interventi:

PAUL LEAUTAUD: “Il piccolo amico”
GUY DE MAUPASSANT: “Racconti e novelle”
PIERRE KLOSSOWSKI: “Il Bafometto”
IVAN TURGENEV: “Primo amore e altri racconti”
NIKOLAJ GOGOL: “Le veglie alla fattoria di Dikanka”
JULIO CORTAZAR: “Il persecutore”
ANTON CECHOV: “Vita attraverso le lettere”
ISAAC SINGER: “La morte di Matusalemme”
HENRY JAMES: “Rose-Agathe e le altre”
“Io, GIORGIO MANGANELLI, in lite con me stesso”

Nel ’94 la Società Italiana Autori ed Editori – SIAE – gli conferisce la qualifica di Socio (dopo l’iscrizione avvenuta nell’anno ’81).

Nel ’96, dopo aver approfondito alcune tematiche di carattere filologico, facendo propria la lezione di Erich Auerbach, scrive e realizza per la RSI il programma Personaggi e figure della Divina Commedia, in Dieci Quadri.

Dal ’97 al 2000 crea e realizza per Rai International/Rai Italia – contenitore “Racconto Italiano” – il programma LA CULTURA ITALIANA DEL SECOLO VENTESIMO: ALCUNI FATTI PRECISI (Da Renato Serra a Giacomo Debenedetti) in 4 cicli e 52 puntate (registrato nella Sede Rai di Cagliari).
A conclusione di questo ciclo di trasmissioni, nel novembre dell’anno 2000, conduce, presso il Teatro Il Crogiuolo di Cagliari, un Seminario-Laboratorio sulla Cultura italiana del Novecento: NOVECENTO.ITALIA.QUI.@LTROVE (Forme e pensieri del secolo sconosciuto)

Per Rai International/Rai Italia, contenitore “Racconto Italiano”, compone e realizza – tra il 2001 e il 2008 – alcuni programmi, tra cui:
IL MITO DELLA MACCHINA
L’IDENTITA’ ITALIANA
GLI ITALIANI E LA GUERRA
RAPSODIA FAMILIARE
RACCONTI DI VECCHIAIA
SCENE MADRI NELLA LETTERATURA ITALIANA DEL ‘900
NARRATE UOMINI LE VOSTRE STORIE
LA TRAGEDIA DI MARCINELLE
IL CARNEVALE ITALIANO: LA SCENA E LE MASCHERE

2007: scrive il racconto ARCANI DELL’IO

2008: LA SCENA CHE VI DIEDI Progetto per una Conferenza-spettacolo su LUIGI PIRANDELLO

2008-2009: NARRATORE SUL CAMPO per le riprese del film “SU RE” di Giovanni Columbu. Elabora per la rivista Cinemecum un “DIARIO DEL TOURNAGE” e per la rivista “DAVAR” (diretta da Anna Giannatiempo Quinzio) un contributo letterario, che appare nel numero monografico intitolato “Crocifissioni

2010: Redige per Radio-Rai Sardegna i testi del programma SEI TU IL MESSIA CHE DEVE ARRIVARE O DOBBIAMO ASPETTARNE UN ALTRO? Partitura radiofonica per Voci e Musica in 11 Quadri, dedicato al rapporto CINEMA/VANGELI (produzione: Romano Cannas; regia: Cristina Maccioni)

2010: ANNO GODARDIANO (in collaborazione con Alberto Soi)
DUE O TRE COSE CHE (NON) SAPPIAMO DI LUI/ JEAN-LUC GODARD, 80 ANNI: ODISSEA DI UNO SGUARDO
(Comune di Settimo San Pietro/Cagliari)

2012: Sceneggiatura e regia del Radiodramma GLENN GOULD: IL CORPO DEL PIANOFORTE
Radio Svizzera Italiana/Rete Due
www.rsi.ch/dramaradio
Interpreti: Mario Cei, Cecilia Broggini, Anahì Traversi, Gianni Quillico
Brani musicali eseguiti al pianoforte da Andrea Manzoni
Produzione: Francesca Giorzi
Titoli delle 10 puntate:
1/ Who is the boss? Chi è il capo: il solista o il direttore?
2/ Debolezza o forza? Beethoven o Bach?
3/ «Sia benedetto Gould per aver gettato tra i rottami il pubblico dei concerti!»
4/ Senza la musica la vita sarebbe un errore
5/ Che durata ha il Tempo?
6/ Passo del trionfo. Chiedete alla generazione dei Beatles chi è il loro pianista preferito
7/ Sento aria di altri pianeti
8/ Passo dell’addio. Los Angeles, 10 Aprile 1964: l’ultimo concerto
9/ Mi dichiaro colpevole: sono un falsario e un sofisticatore
10/ Da oggi divento postumo: il messaggio dell’imperatore

2013: LUCI SUL PENTAGRAMMA L’offerta sonora e musicale nel cinema di Tarkovskij e Kieslowski www.rsi.ch/retedue

2014: NATI SOTTO FAUSTUS. DIALOGHI E DIVAGAZIONI SUL TEMA MUSICA MODERNA
Testo e regia: Carlo Rafele
Pianoforte: Andrea Manzoni
Produzione: Christian Gilardi
1. Il diavolo dovrà bene intendersi di musica
2. Perché non ci fu dato un orecchio per questo ascolto?
3. Farsi prossimi al richiamo
www.rsi.ch/retedue

2018-2019: GIAIME PINTOR: UNA GIOVINEZZA PALLIDA E FURENTE Drammaturgia radiofonica in sei puntate / Produzione: RAI SARDEGNA  / con gli attori Michele Vargiu, Eleonora Giua, Cesare Saliu, Marco Spiga, Antonella Puddu, Ignazio Chessa / Ingegnere del Suono: Alessandro Grasso / Musiche originali: Stefano Tore / programma a cura di Stefania Martis / https://carlorafele.it/2019-lanno-di-giaime-pintor/

  1. «Carissimi, vi scrivo dalla sperduta Isola dei sardi»
  2. Niente è più difficile che crescere: i turbamenti del giovane borghese 
  3. «Lo spirito dell’estremo decadentismo mi ripugna» 
  4. «Siamo la generazione perduta, senza maestri» 
  5. «Sarebbe strano e deprecabile se vivessi questo periodo di storia seduto su una stufa come Cartesio» 
  6. «Parto per un’impresa di esito incerto. E se non dovessi tornare, non mostratevi inconsolabili»

2020-2024: DANTE ALIGHIERI E LA NASCITA DELLA “COMMEDIA” DALLO SPIRITO DELLA TOTALITÀ (La mente presaga, la visione onnisciente / «Chi è costui che sanza morte / va per lo regno de la morta gente?» / «L’acqua ch’io prendo già mai non si corse») Progetto Radio-Rai Sardegna

2022: Radio Rai Sardegna: “Parole mie che per lo mondo siete”. L’Inferno di Dante raccontato in lingua sarda. Un nuovo programma arricchisce il palinsesto radiofonico della sede regionale Rai della Sardegna. Da lunedì 17 a sabato 22 ottobre, alle 13.25 su Radio 1 Rai, vanno in onda le prime sei puntate di “Parole mie che per lo mondo siete”, l’Inferno di Dante raccontato per la prima volta in lingua sarda, un programma in dodici “Stanze”, con testo e regia di Carlo Rafele, realizzato negli studi Rai di Cagliari. Quattro attori del Teatro di Sardegna, che da anni progettano di portare sulle scene il “caso” Dante Alighieri, in occasione del Settimo Centenario dalla morte del “divin Poeta” decidono di imbastire un programma radiofonico sulla Commedia, letta, commentata e interpretata nella loro lingua di appartenenza: la lingua sarda, scegliendo come traduzione di riferimento “Cantigos de s’Ifferru in limba sarda” di Padre Paolo Monni, pubblicata nel 2000. A partire da tale finzione narrativa, nasce e si sviluppa il confronto tra le Voci: nelle prime Sei Stanze gli attori Lia Careddu ed Elio Turno Arthemalle, nelle seconde Sei Stanze gli attori Rita Atzeri e Giovanni Carroni. Il programma radiofonico non è solo una “Lectura Dantis” in lingua sarda ma anche una profonda riflessione riguardo temi e motivi generativi del poema, personaggi specifici, nodi critici e filosofici, che stanno dietro il più sontuoso e sconcertante affresco che la letteratura poetica di Lingua italiana abbia generato.La prima puntata, lunedì 17 ottobre. «La Prima Stanza del mio ciclo sull’Inferno dantesco – spiega Carlo Rafele – è dedicata a Giovanni Boccaccio, grande lettore e interprete della Commedia, primo lettore-dicitore di Dante, così bravo a leggere e interpretare il Poema che il novelliere Franco Sacchetti, dopo la morte dell’autore del Decamerone, scriverà che non si trovava più nessuno che sapesse leggere Dante». «Le Stanze Due e Tre (rispettivamente martedì 18 e mercoledì 19 ottobre) – continua l’autore-regista – affrontano lo “smarrimento” di Dante nella Selva infernale, l’apparizione di Virgilio inviato da Beatrice, l’ammirazione e la riconoscenza di Dante per Virgilio, ma anche la consapevolezza, da parte di Dante, di essere il “predestinato”, l’Eletto, di un Viaggio “impossibile”, oltre i confini dell’umana ragione. E saranno i Diavoli a sospettare della sua presenza: “Chi è costui che sanza morte / va per lo regno della morta gente?”». Nella stanza quattro, la puntata di giovedì 20 ottobre, appare il personaggio di maggiore fama e popolarità: Francesca da Rimini. «Oggi la domanda è: chi è davvero Francesca? L’eterno simbolo della passione d’amore, dell’Amore che trionfa sopra ogni altro sentimento terreno, oppure la ragazza di provincia che si esalta leggendo le avventure amorose di Lancillotto e Ginevra e vuole imitarle ad ogni costo?». Nella Stanza Cinque, in onda venerdì 21 ottobre, Dante incontra nel Sesto Girone Farinata degli Uberti, il prode condottiero-comandante ghibellino – quindi di parte avversa a Dante – protagonista della vittoria della Battaglia di Montaperti del 1260. «Il dato per me interessante – sottolinea Rafele – è che Farinata non riconosce Dante, né si preoccupa eccessivamente se quel pellegrino percorre l’Inferno da persona “viva”. A Farinata importa una sola cosa: capire se quello sconosciuto viaggiatore ha le giuste credenziali come cittadino di Firenze e quindi come “interlocutore” a cui narrare le prodezze delle sue vittorie. Ma è dalla voce di Farinata, tuttavia, che Dante apprende l’amara sorte dell’esilio cui sarà destinato». La Stanza Sei, a chiusura della prima parte del programma, sabato 22 ottobre, è dedicata a Guido Cavalcanti, negli anni giovanili definito “lo primo de li miei amici”: mentre Dante è a colloquio con Farinata, un’ombra si intromette e chiede di parlare con lui. Quell’ombra è Cavalcante de’ Cavalcanti, il papà di Guido, il quale si mostra triste e sgomento perché non vede il figlio in compagnia di Dante: “Guido ov’è? E perché non è teco?”. E Dante risponde – spiega Rafele – che se Guido non è con lui, se a Guido non è stato consentito di fare “quel viaggio”, lo si deve a “Colui” che Guido “ebbe a disdegno”, cioè che Guido disprezzò. E di chi si tratta? È Virgilio? È Beatrice, vista come donna-teologia? Oppure è Dio stesso?».

2023: Radio Rai Sardegna: “I’ mi son un che, quando Amor mi spira, noto”. Il Purgatorio di Dante raccontato in lingua sarda. Prosegue, sulle frequenze di Radio Rai Sardegna, il racconto della “Commedia” dantesca in lingua sarda con la traduzione del Padre gesuita Paolo Monni, scritto e diretto da Carlo Rafele. Dopo le prime dodici Stanze dedicate all’Inferno, domenica 5 novembre, su Radio 1 alle ore 9.05 andrà in onda la prima puntata del Purgatorio. In programma per sei domenica consecutive le prime Sei Stanze della Seconda Cantica con gli attori Elio Turno Arthemalle e Lia Careddu.
Così il regista sull’opera dantesca: «Cantica della sospensione, regno della transizione, il Purgatorio diventa il luogo in cui meglio si connota e si rivela l’intreccio tra il Dante poeta sperimentatore di una lingua nuova e l’individuo Alighieri messo al bando dalla sua città, esiliato, evidenziando quindi la rappresentazione di un mondo oscillante tra la terra e il cielo, prossimo e remoto al tempo stesso, dove per ogni anima l’anelito al bene supremo fa i conti con la dolorosa nostalgia di ciò che si è stati».
«I Personaggi – continua Rafele – si fanno specchio critico di questo doppio registro: se nella prima Stanza il musico Casella può esprimere lo sconcerto di trovare l’amico Dante ancora vivo e intonare per lui una delle canzoni più celebrate: “Amor che ne la mente mi ragiona”, nella seconda Stanza Catone Uticense, il cittadino di Utica morto suicida per affermare le proprie scelte di libertà, assume le funzioni di Guardiano, rivendicando di conseguenza il primato morale del proprio ruolo terreno.
Allo stesso modo, figure come Jacopo del Cassero, Pia de’ Tolomei, Bonconte da Montefeltro – protagonisti delle Stanze Tre e Quattro – ripropongono da peccatori pentiti le tremende lotte tra fazioni rivali nonché la lotta che il Diavolo ingaggia con l’Angelo di Dio per accaparrarsi il possesso delle anime. Mentre Pia de’ Tolomei, in un solo verso può compendiare la sua esistenza: “Siena mi fé, disfecemi Maremma”.
La Stanza Quinta è per Sordello da Goito, uno dei massimi poeti trovatori della generazione precedente quella dantesca, “anima lombarda, altera e disdegnosa”, compositore di austera maestà, protagonista di tre Canti del Purgatorio, felice di condividere l’abbraccio fraterno con il concittadino Virgilio, mantovano come lui.
Conclude – Stanza Sei – Oderisi da Gubbio, il miniaturista appartenuto ad una generazione precedente, che dinanzi agli elogi del pellegrino Dante ricorda la fugacità della gloria mondana, denuncia la vanità e l’illusorietà della “nominanza”, la boria della reputazione. L’arte umana risponde alle leggi inesorabili del tempo e la fama del presente è come il “verde in su la cima”, che presto sbiadisce».

2024: (in preparazione) “E vidi cose che ridire/né sa né può chi di là su discende”. IL PARADISO DI DANTE RACCONTATO IN LINGUA SARDA (RAI SARDEGNA) (12 STANZE)

2013-2024: BLOG DI CARLO RAFELE

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