Scritture

Zoo, ovvero lettere non amorose

«Per un romanzo in lettere è necessaria una motivazione: perché delle persone debbano tenere una Corrispondenza. La motivazione solita è: l’amore e gli amanti separati. Presi questa motivazione in un suo caso particolare: le lettere sono scritte da un uomo innamorato a una donna che non ha tempo per lui. Qui mi si rese necessario…

Estetica dell’ombra, della decadenza, della dannazione, del riscatto. Conversazione con Ferruccio Masini (1988)

Professor Masini, mentre arrivavo da lei mi tornava in mente l’attacco, il prologo di Giuseppe e i suoi fratelli di Thomas Mann, che lei ricorderà bene. Dice: «Profondo il pozzo del passato. Non dovremmo dirlo insondabile?» L’incontro con lei mi suscita la medesima domanda. Comincerei chiedendole se profondo e insondabile è il pozzo della sua…

Maurice Blanchot e Roberto Bazlen

«Non ricordo con esattezza tutto quello che ho scritto, ma ricordo benissimo che tra gli elementi negativi che ti ho elencato (ce n’erano anche dei positivi), c’era il senso di inconsistenza che mi dànno certe sue jongleries, certi suoi giri a vuoto, intorno a solidificazioni come il désir e la nuit e l’angoisse e quella mort che ti raccomando particolarmente…

Il magistero di Thomas Mann

«Morte o vita… malattia, salute… spirito e natura. Sono queste le antitesi? Mi domando: sono problemi questi? No, non lo sono, e non è neppure una questione quella della loro signorilità. La diserzione della morte è nella vita, non ci sarebbe vita senza di essa, e in mezzo si pone la condizione dell’Homo Dei –…

La scommessa di Robert Musil

Ci sono stati anni, pochi per la verità, nei quali è parso che l’esperienza letteraria di Robert Musil potesse costituire una deflagrazione per il Lettore del Ventesimo Secolo, sospingerlo fanaticamente verso parametri di essenziale e assoluta primazia, alla stregua di traiettorie inattese e sorprendenti che il ‘900 stava già incidendo nell’effigie di scrittori come Proust, Kafka o Joyce, concentrando in particolare nel romanzo maggiore, nelle Tre Sezioni de L’Uomo senza qualità…

«Pensare la Russia»: conversazione con Vittorio Strada, anno 1986

Coloro che oggi, nella Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, sono chiamati “dissidenti”, non sono altro che uomini liberi, desiderosi di vedere nel loro paese quei principi di pace e di libertà che esistono altrove e che vogliono che quell’esperienza grandiosa e dolorosa che il loro popolo ha vissuto dopo la rivoluzione non porti soltanto a un miglioramento nel livello di vita. Vogliono che dopo sessant’anni e più si giunga all’affermazione di valori che ormai devono essere considerati intrinseci alla cultura e all’uomo moderno: la libertà, la democrazia, lo spirito critico. Tutta la cultura russa dell’ottocento e del novecento porta a questi valori, educa a questi valori, per cui ogni tentativo di leggerla e di interpretarla in chiave grettamente nazionalistica, e a supporto di un’ideologia autoritaria, è una tremenda falsificazione.

Totalità e infinitezza

In Aristostele non c’è che un solo teologo: Dio – (poiché sarebbe indegno di Dio pensare altro che Se stesso) – e la teologia è il modo attraverso il quale Dio possiede se stesso. Nel Medioevo la grazia apre a tutti gli uomini la teologia che Dio solo possedeva in Aristotele…

Indice Iniziazióne (initiatio-onis)

I. Timpano. II. La différance. III. «Ousia e grammé». Nota su una nota di «Sein und Zeit». IV. Il pozzo e la piramide. Introduzione alla semiologia di Hegel. V. Fini dell’uomo. VI. Il circolo linguistico di Ginevra. VII. La forma e il voler-dire. VIII. Il supplemento di copula. La filosofia innanzi la linguistica. IX. La…