Il magistero di Thomas Mann

«Morte o vita… malattia, salute… spirito e natura. Sono queste le antitesi? Mi domando: sono problemi questi? No, non lo sono, e non è neppure una questione quella della loro signorilità. La diserzione della morte è nella vita, non ci sarebbe vita senza di essa, e in mezzo si pone la condizione dell’Homo Dei – nel mezzo fra diserzione e ragione – e pure il suo stato si trova tra la comunità mistica e la più infida individualità. Questo vedo io dalla mia colonna. E in questa condizione l’Homo Dei deve avere con se stesso un rapporto fine, galante e affabilmente ossequioso… poiché soltanto l’uomo è signorile e nobile, non le antitesi. L’uomo è il signore delle antitesi, esse esistono per mezzo suo, e dunque è più nobile, è più signorile di loro. Più signorile e più nobile della morte, troppo signorile, troppo nobile per essa: questa è la libertà della sua intelligenza. Più signorile, più nobile della vita, troppo signorile, troppo nobile per essa: questa è la pietà del suo cuore».

(Luglio 2022)

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