«La Letteratura non è la Parola, ma una maschera di Parola che obbedisce al gusto del suo Tempo (o di vent’anni dopo), un surrogato del Sacro, anticristico proprio perché lo finge e sostituisce capziosamente. Il Sacro è morto da tempo, ne resta appena la nostalgia, che è appunto la Letteratura. Forse la Letteratura, quando si capovolgerà, diventerà la felix culpa».
(Sergio Quinzio, 1969)