Articoli scritti da Carlo Rafele

Mi scusi, caro Giacomo, questo lungo discorso, che forse, nella sua vanità, vorrebbe infine servire a un altro scopo. E cioè: ricordo le sue parole: che il solo romanzo che a Lei sembri lecito, nei tempi odierni, il romanzo-saggio. Non so ancora se Lei perdona a questo mio romanzo, di non essere un saggio. Se cioè Lei crede che sia legittimo, o no, avere scritto una storia simile…

A Giacomo Debenedetti da Elsa Morante

Mi scusi, caro Giacomo, questo lungo discorso, che forse, nella sua vanità, vorrebbe infine servire a un altro scopo. E cioè: ricordo le sue parole: che il solo romanzo che a Lei sembri lecito, nei tempi odierni, il romanzo-saggio. Non so ancora se Lei perdona a questo mio romanzo, di non essere un saggio. Se cioè Lei crede che sia legittimo, o no, avere scritto una storia simile…

«Non suonare la nota, pensala soltanto» (Glenn Gould)

Con Gould – attraverso Gould – si pone il tema musica pensata e musica eseguita, il contrappunto come autonomia, sovranità indipendenza delle “voci”, spersonalizzazione dell’Io pianistico. Prima di suonare, di attaccare il brano “scelto” e lungamente “cercato”, il pianista è chiamato a “meditare”, ovvero – volendo assumere questo verbo in chiave heideggeriana – deve esporsi sull’abisso della domanda…

Il filosofo e il calciatore (per una tregua del “caso Heidegger”)

Così insistito, così goffamente reiterato il ricorso alla metafora calcistica, nell’incedere assordante di giornali, talk-show, programmi di intrattenimento “culturale”, che viene voglia di pescarne dal mazzo una tra le più prevedibili e intriganti, il cosiddetto fuorigioco off-side, per segnalare lo stato dentro cui si trovò la cultura filosofica europea sul finire degli anni ’80 (1987),…