Scritture
Espressione Dante Alighieri Apocalypsis cum figuris (tempo primo): Chi getta via la sapienza e la dottrina è infelice!
«Chi è costui che sanza morte / va per lo regno de la morta gente?» Conversione e Rivelazione, Poesia e Filosofia Viaggio a Beatrice: la meta sulla vetta, l’arco della vita Dante nel vestibolo dei nostri frammenti: Hölderlin, Heidegger, Mann, Pareyson, Blanchot, Derrida «L’acqua ch’io prendo già mai non si corse»
Estetica dell’ombra, della decadenza, della dannazione, del riscatto. Conversazione con Ferruccio Masini (1988)
Maurice Blanchot e Roberto Bazlen
«Non ricordo con esattezza tutto quello che ho scritto, ma ricordo benissimo che tra gli elementi negativi che ti ho elencato (ce n’erano anche di positivi), c’era il senso di inconsistenza che mi dànno certe sue jongleries, certi suoi giri a vuoto, intorno a solidificazioni come il désir e la nuit e l’angoisse e quella mort che ti raccomando particolarmente…
Il magistero di Thomas Mann
La scommessa di Robert Musil
Ci sono stati anni, pochi per la verità, nei quali è parso che l’esperienza letteraria di Robert Musil potesse costituire una deflagrazione per il Lettore del Ventesimo Secolo, sospingerlo fanaticamente verso parametri di essenziale e assoluta primazia, alla stregua di traiettorie inattese e sorprendenti che il ‘900 stava già incidendo nell’effigie di scrittori come Proust, Kafka o Joyce, concentrando in particolare nel romanzo maggiore, nelle Tre Sezioni de L’Uomo senza qualità…
«Pensare la Russia»: conversazione con Vittorio Strada, anno 1986
Coloro che oggi, nella Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, sono chiamati “dissidenti”, non sono altro che uomini liberi, desiderosi di vedere nel loro paese quei principi di pace e di libertà che esistono altrove e che vogliono che quell’esperienza grandiosa e dolorosa che il loro popolo ha vissuto dopo la rivoluzione non porti soltanto a un miglioramento nel livello di vita. Vogliono che dopo sessant’anni e più si giunga all’affermazione di valori che ormai devono essere considerati intrinseci alla cultura e all’uomo moderno: la libertà, la democrazia, lo spirito critico. Tutta la cultura russa dell’ottocento e del novecento porta a questi valori, educa a questi valori, per cui ogni tentativo di leggerla e di interpretarla in chiave grettamente nazionalistica, e a supporto di un’ideologia autoritaria, è una tremenda falsificazione.
«Parole mie che per lo mondo siete» L’Inferno di Dante raccontato e commentato in Lingua sarda
Un “esperimento” che tiene insieme due elementi “forti”: la “Commedia dantesca – di per sé esperienza di scrittura poetica di sconcertante problematicità ed ampiezza – con una Lingua “cristallizzata” ma suscettibile di variazioni e “varianti” come la Lingua sarda.
Futuro Fossile, ovvero la scadenza dell’eterno. Rita Corsa intervista Alberto Soi
“Accadono sincronicità fatali tra cose, e tra cose e uomini”