Espressione Dante Alighieri Apocalypsis cum figuris (tempo primo): Chi getta via la sapienza e la dottrina è infelice!

Il pozzo del passato: mito, origine, lingua, poesia
La provenienza essenziale, il salto instauratore
La mente presaga, la visione onnisciente
«Chi è costui che sanza morte / va per lo regno de la morta gente?»
Conversione e Rivelazione, Poesia e Filosofia
Primiloquium, la Parola che (av)viene prima
Origine “davanti a noi”, ritorno alle cose stesse, “là dove già siamo”
«Mare non notum», da Ovidio a Dante: «L’acqua ch’io prendo già mai non si corse»
«Non Enea, non Paulo sono». E dunque?
Poesia come “stato di necessità”: la lingua “discordante”, “l’intrinseca mutevolezza dei volgari”
«Sembrano soli (i poeti), ma sempre hanno presagi»
«Cominciai dunque a dire: Voi che ‘ntendendo il terzo ciel movete»
La parola “generativa” contro la rappresentazione fintamente “creativa”, prevedibile e ripetitiva
Dante nel vestibolo dei nostri frammenti: Friedrich Hölderlin, Martin Heidegger, Thomas Mann, Luigi Pareyson, Furio Jesi, Maurice Blanchot, Karol Kérenyi, Walter Benjamin.

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Espressione Dante Alighieri Apocalypsis cum figuris (tempo primo): Chi getta via la sapienza e la dottrina è infelice!

Il pozzo del passato: mito, origine, lingua, poesia
La provenienza essenziale, il salto instauratore
La mente presaga, la visione onnisciente
«Chi è costui che sanza morte / va per lo regno de la morta gente?»
Conversione e Rivelazione, Poesia e Filosofia
Primiloquium, la Parola che (av)viene prima
Origine “davanti a noi”, ritorno alle cose stesse, “là dove già siamo”
«Mare non notum», da Ovidio a Dante: «L’acqua ch’io prendo già mai non si corse»
«Non Enea, non Paulo sono». E dunque?
Poesia come “stato di necessità”: la lingua “discordante”, “l’intrinseca mutevolezza dei volgari”
«Sembrano soli (i poeti), ma sempre hanno presagi»
«Cominciai dunque a dire: Voi che ‘ntendendo il terzo ciel movete»
La parola “generativa” contro la rappresentazione fintamente “creativa”, prevedibile e ripetitiva
Dante nel vestibolo dei nostri frammenti: Friedrich Hölderlin, Martin Heidegger, Thomas Mann, Luigi Pareyson, Furio Jesi, Maurice Blanchot, Karol Kérenyi, Walter Benjamin.

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SCINTILLAE

SCAENARUM

La scommessa di Robert Musil

L’uomo senza qualità, l’uomo senza particolarità, l’uomo senza essenza. Un eroe dello spirito alla ricerca di un’avventura pienamente intellettuale: l’uomo privato di sé stesso, che non vuole accogliere per sé, come elemento caratterizzante, l’insieme di “particolarità” che gli vengono da fuori e che quasi tutti gli esseri umani identificano ingenuamente con la loro pura anima segreta.

Ci sono stati anni, pochi per la verità, nei quali è parso che l’esperienza letteraria di Robert Musil potesse costituire una deflagrazione per il Lettore del Ventesimo Secolo, sospingerlo fanaticamente verso parametri di essenziale e assoluta primazia, alla stregua di traiettorie inattese e sorprendenti che il ‘900 stava già incidendo nell’effigie di scrittori come Proust, Kafka o Joyce, concentrando in particolare nel romanzo maggiore, nelle Tre Sezioni de L’Uomo senza qualità…

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L’attore, il regista, il patto risolutivo

«Pensare la Russia»: conversazione con Vittorio Strada, anno 1986

«APERTA QUOTES»

Il magistero di Thomas Mann

«Morte o vita… malattia, salute… spirito e natura. Sono queste le antitesi? Mi domando: sono problemi questi? No, non lo sono, e non è neppure una questione quella della loro signorilità. La diserzione della morte è nella vita, non ci sarebbe vita senza di essa, e in mezzo si pone la condizione dell’Homo Dei… nel mezzo fra diserzione e ragione – e pure il suo stato si trova tra la comunità mistica e la più infida individualità.

«Questo vedo io dalla mia colonna. E in questa condizione l’Homo Dei deve avere con se stesso un rapporto fine, galante e affabilmente ossequioso… poiché soltanto l’uomo è signorile e nobile, non le antitesi. L’uomo è il signore delle antitesi, esse esistono per mezzo suo, e dunque è più nobile, è più signorile di loro.…
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Estetica dell’ombra, della decadenza, della dannazione, del riscatto. Conversazione con Ferruccio Masini (1988)

La letteratura, la filosofia, la direzione (di vita) da prendere: nessun discorso (nessun itinerario) è conchiuso.
Kafka senza kafkismi.
Per un nichilismo attivo: lo scriba del caos.
Una prospettiva minoritaria: la scrittura come orientamento, non compimento, affermazione vitale (laus vitae).
Il non ordine del significato e la “malattia” irrazionalistica.
“Di me vorrei non si dicesse: Lei è obiettivo. Sarebbe falso, non sono obiettivo, né posso esserlo: devo vivere”.

Professor Masini, mentre arrivavo da lei mi tornava in mente l’attacco, il prologo di Giuseppe e i suoi fratelli di Thomas Mann, che lei ricorderà bene. Dice: «Profondo il pozzo del passato. Non dovremmo dirlo insondabile?» L’incontro con lei mi suscita la medesima domanda. Comincerei chiedendole se profondo e insondabile è il pozzo della sua…
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“Casa d’altri”, Silvio D’Arzo, il racconto perfetto, la regola del Dio inutile

In mezzo a tutto quel silenzio e a quel freddo e a quel livido e a quell’immobilità un poco tragica, l’unica cosa viva era lei: Zelinda.

La Guerra è finita, il Tragico può avere inizio. È suonata la campana del Dopoguerra nella landa desolata di un minuscolo borgo dell’Appennino tosco-emiliano chiamato Montelice, dove le vite sono ridotte a parvenze, “gli uomini sono ai pascoli e non tornano prima di notte, le donne fanno legna qua e là, e nevica e piove,…
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SECRETUS RECESSUS

Appendice a “L’ultimo nastro di Krapp”

Ho conosciuto un pazzo che credeva che la fine del mondo ci fosse già stata. Dipingeva. Gli volevo bene. Andavo a trovarlo al manicomio. Lo prendevo per la mano e lo trascinavo davanti alla finestra. Ma guarda! Là. Tutto quel grano che spunta! E là! Guarda! Le vele dei pescherecci! Tutta questa bellezza! (Pausa). Lui…
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L’importante è sapere invecchiare bene: Orson Welles

Dell’incompiutezza e dei film incompiuti: una filmografia parallela

«Un film non corrisponde mai al progetto iniziale. Io cambio continuamente. All’inizio ho un’idea base di ciò che dovrebbe essere il film finito. Ma ogni giorno, a ogni ora, a ogni istante, quell’idea viene deviata, modificata, dalle condizioni espressive che si trovano sul set, fosse anche lo sguardo di un’attrice o la posizione del sole. Non ho l’abitudine di preparare minuziosamente un film e poi cominciare a girare. Ciò che faccio è preparare un film sapendo che di certo non farò “quel” film».

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Di che cosa Marilyn è il nome?

«Del pauroso mondo antico e del pauroso mondo futuro era rimasta solo la bellezza e tu te la sei portata dietro come un sorriso obbediente. L’obbedienza richiede troppe lacrime inghiottite, il dare agli altri troppi allegri sguardi che chiedono la loro pietà. Così ti sei portata via la tua bellezza, essa sparì come un pulviscolo d’oro. Sparì come una bianca colomba d’oro»…

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Essentialĭtas

Se “geniale” fosse l’Epoca: da Bruno Schulz a Elena Ferrante

«Ci avviciniamo ora a gran passi a quell’epoca meravigliosa e catastrofica che nella nostra biografia porta il nome di epoca geniale. Invano negheremmo che fin d’ora sentiamo quella stretta, quel sacro timore che precede i momenti estremi. Ben presto ci mancheranno nella tavolozza i colori e nell’animo la luce per apporre i più alti accenti, sottolineare i più luminosi e ormai trascendentali contorni di questo quadro. Che è mai quest’epoca geniale e quando fu?»

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Perché non possiamo dirci artisti

Primato dell’arte critica: Thomas Mann, Samuel Beckett, Martin Heidegger

Se ponessimo accanto alla parola filosofia la parola teatro, il finale heideggeriano apparirebbe così: «La filosofia (il teatro) si mette in moto soltanto attraverso un particolare salto della propria esistenza dentro le possibilità fondamentali dell’esserci nella sua totalità; quindi il lasciarsi andare al niente, cioè il liberarsi dagli idoli che ciascuno ha e con i quali è solito evadere…

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Jean-Luc Godard: «Jean-Marie Le Pen chiese la mia espulsione dal territorio francese»

Alfabeto 1987
La scommessa impossibile di Michel Hazanavicius (2017)

Inedito in lingua italiana, l’Alfabeto-Atlante composto nell’anno ’87 per Le Nouvel Observateur riproduce sostanzialmente il quadrante di riflessioni percezioni sensazioni che Godard si trovò a fronteggiare durante il soggiorno americano dell’anno prima, quando su invito del produttore Tom Luddy e di Gilles Jacob, direttore del Festival di Cannes, accetta di incontrare l’attore-regista Woody Allen nella sua casa di New York…
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Entelechie